Il Movimento 5 Stelle è una forza politica realmente alternativa al neoliberismo? Non è la prima volta che affrontiamo la questione, quantomai controversa. Buona lettura.
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COSA NASCONDE LA “DECRESCITA FELICE”?
Beppe Grillo ci ha augurato “buon Natale”, e ha finalmente fatto luce sul programma di politica economica del Movimento 5 Stelle, ciò che finora era rimasto molto vago. Ecco come usciremo dalla crisi: “IL RIMEDIO E’ LA POVERTA’”(1).
Abbiamo più volte ascoltato dal vivo il politico Grillo, che già immerso nella campagna elettorale 2013 vedeva il nostro Domani: “Saremo più poveri, ma più felici”.
Precari, dipendenti – vaucher, disoccupati, state tranquilli! Nessuno scossone in arrivo. Siete già nel futuro.
Da Serge Latouche a Maurizio Pallante, alla Casaleggio Associati. Ognuno vede la povertà a cinque stelle, ovviamente per gli altri. Perchè c’è un particolare: chi fa sofismi di “decrescita felice”, non è mai povero.
Parola dell’economista francese Alain Parguez:
“Per Serge Latouche, la gente deve accettare di essere povera. Ovviamente lui è ricchissimo” (2) .
Nel capitalismo, in questo capitalismo, il confine tra povertà e miseria è molto labile, spesso inesistente. Come in tante parti del mondo. L’economista e demografo Thomas Robert Malthus era molto chiaro: “una delle inevitabili leggi di natura sembra essere che alcuni esseri umani debbano soffrire la miseria. Queste sono le persone che, nella grande lotteria della vita, falliranno”. (3)
Allora è l’ordine naturale delle cose: ci sono i poveri e ci sono i ricchi. Dobbiamo accettare, adattarci alla povertà che ci viene imposta, quindi non esiste ingiustizia. Per questo, difficilmente incontreremo coesione e coscienza collettiva, e sarà velleitario lavorare per il nostro riscatto sociale, sarà superfluo affannarsi ed impegnarsi, immaginando una vita e una società migliore. Ecco cosa ci sta realmente dicendo Beppe Grillo, anche se cita Goffredo Parise. (4) In cambio, un reddito di cittadinanza, mica un lavoro vero. Sopravvivere è consentito, lo sosteneva pure Friedrich August von Hayek. (5)
Dobbiamo quindi accettare la povertà, ciò che ci hanno preparato, ciò che si sta avvicinando ogni giorno, mentre già in troppi l’hanno raggiunta?
Era il 2003, e Tommaso Padoa Schioppa (uno dei padri dell’Euro e futuro Ministro del Governo Prodi) affidava al Corriere della Sera molto più di un semplice pensiero: “nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’ essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere”.
La nostra povertà è dunque un determinato progetto politico.
Trascrive Beppe Grillo: “I ragazzi non conoscono più niente, non conoscono la qualità delle cose necessarie alla vita perché i loro padri l’hanno voluta disprezzare nell’euforia del benessere. (..) La povertà è il contrario di tutto questo: è conoscere le cose per necessità.” (6)
Secondo Istat, in Italia oltre 17,4 milioni di persone sono a rischio povertà o esclusione sociale (7). Quindi anche per Beppe Grillo, ciò sarebbe segno di progresso?
Viviamo un’epoca di forti contraddizioni, ma anche di grandi opportunità: disponiamo già degli strumenti culturali, scientifici, tecnici e tecnologici, economici e finanziari, necessari per poter vivere tutti quanti degnamente bene.
Fermi tutti! Sappiamo già cosa direbbero Thomas Robert Malthus, il Club di Roma, la Fondazione Rockefeller, Serge Latouche, Maurizio Pallante e Beppe Grillo: “Impossibile! Siamo troppi a questo mondo” (8). E siamo alle solite: i “troppi” sono sempre gli altri, e chi fa sofismi di decrescita, non è mai in sovrannumero, nè povero.
La povertà degli altri è una scelta politica di chi sta in alto, è il loro rimedio per continuare a far profitti e a comandare. E’ solo Potere.
Sarebbe bello imporre eguaglianza fra poveri, o invece costruire benessere diffuso, avendo sconfitto la povertà?
Sono scelte politiche. E non vorremmo che il ricco Beppe Grillo avesse già scelto per conto di milioni e milioni di persone, che ripongono in lui l’ultima fiducia: se davvero pensasse che il “RIMEDIO E’ LA POVERTA’ ” (9), forse sarebbe proprio l’ex comico (o chi per lui) il prescelto a traghettare la troika (Bce, Commissione Ue, Fmi, Esm) in Italia, e ad accompagnarci alla povertà col nostro consenso.
Ma questo non potrebbe mai spiegarlo nel suo consueto contro-discorso di fine anno, già ci ha augurato “buon Natale”.
“Una cosa è la scelta che uno fa, una cosa è l’imposizione che riceve: se scelgo di vivere in modo sobrio, sono un uomo libero, se mi impongono di vivere in un modo sobrio, sono un servo.”
MONI OVADIA(10)
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1) http://www.beppegrillo.it/2016/12/buon_natale_da_beppe_grillo.html
2) Intervista ad Alain Parguez: https://www.facebook.com/video/video.php?v=384567258238039 – Alain Parguez (https://it.wikipedia.org/wiki/Alain_Parguez)
3) Saggio sul Principio della Popolazione (1798)
4) http://www.goffredoparise.it/index.php?area=64&menu=1
5) Friedrich August von Hayek, economista: “Assicurare un reddito minimo a tutti, o a un livello sotto cui nessuno scenda, quando non può provvedere a se stesso, non soltanto è una protezione assolutamente legittima contro rischi comuni a tutti, ma è un compito necessario della Grande Società”. – Friedrich August von Hayek – Legge, Legislazione e libertà: Una nuova enunciazione dei principi liberali della giustizia e della economia politica (Law, Legislation and Liberty: A New Statement of the Liberal Principles of Justice and Political Economy), 1986
6) http://www.beppegrillo.it/2016/12/buon_natale_da_beppe_grillo.html
8) http://www.population-security.org/rockefeller/012_population_stabilization.htm
9)http://www.beppegrillo.it/2016/12/buon_natale_da_beppe_grillo.html
10) Intervista realizzata a marzo 2015 per il documentario “Laboratorio Grecia”, www. voxpopuli.xyz – https://voxpopuli.info/documentario-crisi-grecia/
[…] –GRILLO: “IL RIMEDIO E’ LA POVERTA’ ”. DEGLI ALTRI. – 29.12.2016 […]