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GLOBALIZZAZIONE: SIAMO SICURI DI AVER CAPITO BENE?

17 Maggio 2017 by Jacopo Brogi 2 commenti

LA FRANCIA A MACRON: LA PROVA DI FORZA DEL SISTEMA

E’ stata una prova di forza. Non certo l’ultima spiaggia del sistema euro – atlantico.

Renzi, Tsipras, Macron. Il sistema affina sempre più le sue armi di ingegneria politica, che diventano via via dolose sciagure economiche e dolorose piaghe sociali.

Stavolta, ha fatto il colpo perfetto in un paese chiave: la Francia. Che esattamente come Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia, va definitivamente normalizzata.

La maggioranza del popolo francese ha dimostrato veramente di aver compreso la posta in palio? Globalizzazione o nazione?

Poteri sovranazionali vs poteri nazionali. Marine Le Pen, non sarebbe stata certamente la netta alternativa che avrebbe ridato “potere al popolo”, come lei stessa propagandava.

Eppure non tutti i potenti di casa nostra, hanno gli stessi concreti interessi dei padroni senza volto quotati a Wall Street e City of London. Apolidi alfieri della mondializzazione: libertà di movimento di merci e capitali (e di persone, considerate capitale, quindi merce).

Una globalizzazione lanciata a folle velocità sulla vettura “U E”, col propulsore Euro.

Niente sogni quindi, ma incubi. Niente Europa dei Popoli, ma disgregazione e impoverimento diffuso.

Coloro che abbiamo votato e che ci hanno condotto fin qui, ormai non sono più credibili?

Chi comanda davvero, lo sa meglio di noi.

I padroni del mercato libero, soddisfano la nostra domanda di cambiamento: fabbricano nuovi partiti e nuovi leader.

Prima si crea ciò che ancora non c’è, e poi lo si diffonde in serie per lo shopping di massa.

In fondo, abbiamo già provato una miriade di prodotti scarsi, perchè non dovremmo voler provare una nuova marca mai testata prima?

In verità, per un consumo davvero informato e consapevole, forse sarebbe meglio aver prima ben presente chi la produce. E soprattutto: perchè lo fa.

Con gli infiniti mezzi di cui dispone, il sistema fabbrica “crisi”. E ci mette paura, per farcela accettare. Poi ci regala speranza, per legittimarsi al potere e continuare a dominare.

Prima bastone, poi carota: semplice. O no?

“Yes. We Can”, diceva qualcuno. Ed è proprio così. Chi ha con se’ i media, la grande economia e la finanza, può. E lo ha dimostrato per l’ennesima volta: può persino avere la sfacciataggine di prendere l’ex Ministro dell’Economia di un governo squalificato dalla crisi [il candidato del partito di maggioranza, sarebbe poi stato annientato al 6,4% (1)] ; cucirgli addosso un movimento politico inesistente se non in tv (dove invece è onnipresente) e giusto in appena dodici mesi, dal nulla, farlo arrivare alla presidenza della seconda nazione d’Europa, nonché quinta potenza mondiale.

Il Boom: quasi 21 milioni di voti. Il 66,06 % ha votato qualcosa di nuovo.

Stavolta, danno pure l’idea di giocare alla luce del sole: dalla tv pop, ai magazine di gossip, ai commentatori impegnati. L’eletto, è un milionario ex associato della Rothschild & Cie Banque. (2)

Sareste dei complottisti, se pensaste che tutti i banchieri fossero dei cattivoni senza cuore, quando invece l’amore trionfa sempre. Anche fra chi può, c’è chi sposa la prof del liceo.

E’ possibile andare in onda contro la tua avversaria, la Paura, e dare Speranza: “settanta miliardi di nuovi tagli alla spesa pubblica (3)” (ossia alla ricchezza privata di cittadini e aziende).

E’ possibile far sognare “Europa”, pianificando disgrazie sicure: la Francia tornerà a rispettare il famoso vincolo del 3% deficit/Pil (4). Cosa avranno mai compreso di ciò, gran parte degli elettori, per poi votare “En Marche“?

Intanto, piovono milioni e milioni di voti.

L’ Inno alla Gioia per la vittoria di Emmanuel Macron è appena iniziato: la “Francia spende troppo” avverte il Presidente della Commissione Europea Juncker (5). Pure il Commissario, di nazionalità francese, Moscovici non mollerà sul rigore di bilancio (6): il popolo francese sta per sperimentare seriamente la cura neoliberista, la normalizzazione che ancora non ha avuto.

I popoli europei avranno presto ancora “più Europa”, ovvero più globalizzazione. Magari, grazie ad una prossima crisi. Come ci ha insegnato un altro francese, il padre fondatore Jean Monnet:

“L’Europa si farà attraverso le crisi, e sarà costituita dalla sommatoria delle soluzioni che saranno date a queste crisi”. (7)

Cos’è la globalizzazione? Siamo certi di averlo ben compreso? A chi conviene e a chi non conviene?

Non tutti i potenti di base a casa nostra, hanno gli stessi concreti interessi dei padroni senza volto e senza terra, quotati a Wall Street e City of London; ecco perchè i loro media li chiamano “populisti”, che invece di venir appoggiati condizionatamente dai nostri benpensanti – quelli che dovrebbero rappresentare chi lavora (8) – , vengono solo derisi o disprezzati. Così i popoli finiscono in pasto al mondo, cioè al mercato mondiale. In solitudine e senza alcuna alternativa, che non sia il sistema stesso: Renzi, Tsipras, Macron. Sono gli ultimi prodotti della collezione governi usa e getta  (9) .

“Yes. We Can”. Chi ha con se’ i media, la grande economia e la finanza, potrà fabbricarne ancora a piacimento, finchè chi li vota non avrà compreso chi realmente li promuove.

Ultime novità, non ancora sugli scaffali: Pablo Iglesias e Luigi Di Maio, già famose comparse della pubblicità, pronte ad essere lanciate prossimamente per lo shopping di massa. Spagna e Italia: è solo questione di tempo.

Il sistema euro – atlantico non ha volto, ha il potere.

—

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Beno%C3%AEt_Hamon
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Macron
  3. Dibattito tv Le Pen/Macron, 3 Maggio 2017 – https://www.youtube.com/watch?v=dH9uXWh3n-Y DAL MIN. 27,09 AL MIN. 27,21

  4. https://medium.com/je-vote-macron/programme-emmanuel-macron-1dfae6d3f6bd

  5. http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2017/05/08/juncker-francia-spende-troppo_d0387dfa-6ca7-4615-8dcc-d1d74ff7cef9.html

  6. http://www.la-croix.com/Economie/Macron-doit-ramener-deficit-3-Moscovici-2017-05-09-1300845670
  7.  Jean Monnet, Mémoires, Paris, Fayard (1976).
  8. https://www.swissinfo.ch/ita/francia–la-sinistra-di-melenchon-per-astensione-alle-presidenziali/43151938
  9. Elezioni presidenziali francesi 2017 – Con oltre il 25%, l’astensionismo raggiunge un record storico dal 1969. E’ invece record storico assoluto di schede bianche, il 12%. – http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/05/05/francia-macron-le-pen-distacco-sale-a-62-38-_5a84d1d3-45e5-4d92-81fc-3111a37f7854.html

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Gabriele S dice

    22 Maggio 2017 alle 6:46

    Analisi perfetta che denuncia in primis la stupidità dei popoli che sono costantemente alla ricerca di un padrone a cui obbedire

    Rispondi
    • Jacopo Brogi dice

      29 Maggio 2017 alle 19:35

      Grazie Gabriele. Come suol dire: “il pesce puzza sempre dalla testa”.

      Rispondi

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