Questa domenica è caduta un giorno interessante: il 21 dicembre. Il solstizio d’inverno rappresenta l’inizio dell’inverno. E’ il giorno più corto dell’anno e il sole sorge nel punto più basso dell’orizzonte.
In passato questo periodo era legato alla morte della natura, tuttavia era un momento fondamentale dell’anno. Infatti dopo tre giorni di “stasi”, il 24 dicembre il sole comincia ad “alzarsi sull’orizzonte: le giornate cominciano ad allungarsi.
Avviene quindi la nascita di Dio in quanto la luce comincia a vincere sulle tenebre. La “setta” cristiana che aveva conquistato il cuore dell’Impero, si appropriò di questa antichissima festa per dimostrare una certa continuità con gli antichi culti. Fece lo stesso col momento speculare dell’anno. Tre giorni dopo il solstizio d’estate, il 24 giugno è stato dedicato ad un santo molto importante: san Giovanni.
Il Principe del Mondo si è appropriato di questa importante festività dedicandola al rito consumistico dei regali segnato anche da un ulteriore particolare: il colore “rosso” dell’abito di Babbo Natale che deriva dalle pubblicità della Coca Cola.
In un mondo che spinge verso l’oblio delle tradizioni, presentate come obsolete e “primitive”, andare controtendenza è ricordare i riti antichi e dare nuova vita alla saggezza che li animava.
Dopo i voli delle nostre fantasie, tornare alla terra, perché nessun albero può crescere molto in alto se non ha radici solide e profonde.
In questo momento dell’anno di vittoria sulle tenebre, questo articolo vuole essere un augurio di Natale a tutti i lettori di Vox Populi, con una preghiera.
La tenebra presenta un’insidia pericolosa: trasformare chi la combatte a propria immagine. Lo vedo in molti di coloro che lottano in modi diversi contro il “Sistema”. Quanto odio nelle loro parole, quanto rancore, insoddisfazione e rabbia.
Il pericolo è incredibilmente reale: trasformarsi in ciò che si combatte. Come si può pensare di cambiare il mondo senza cambiare il modo di rapportarsi ad esso ed alle persone?
Il mondo non è una “cosa”: è relazione!
Se vogliamo un mondo migliore non dobbiamo avere opinioni migliori: dobbiamo essere persone migliori.
Con l’anno nuovo torniamo al nostro posto, lottiamo per ciò in cui crediamo ma non perdiamo l’entusiasmo e la gioia di farlo. Non perdiamo l’amore per quello che facciamo e per le persone per cui lo facciamo. Altrimenti non ha senso.
Non bastano le buone intenzioni: servono buone azioni, azioni d’Amore. Non lasciamo che l’odio le intacchi.
Facciamo un atto veramente rivoluzionario: Ringraziamo chi ci vuole schiavi, perché risveglia in noi l’urgenza della libertà; Ringraziamo chi ci vuole egoisti, perché risveglia in noi la solidarietà; Ringraziamo chi ci vuole individui solitari, perché risveglia in noi il senso della comunità.
Rinnoviamo la determinazione del nostro cammino, non nella prepotenza delle opinioni, ma nel fermo splendore dell’esempio.
Vi auguro un felice Natale, perché la terra resta calda e viva sotto la neve in attesa che il Sole, dagli eterni raggi di luce, porti nuova primavera.
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