Viviamo un’era che pare edulcorata e artificiosamente sopita nelle idee e nei pensieri.
Come vi fosse solo apatia, disillusione e disinteresse diffuso. E non è così.
In realtà, è Tempo di opposti estremismi: non riusciamo a capirci, a confrontarci, perchè ci fermiamo magari all’apparenza, al marchio, alla sigla, a quel qualcosa che è stato come appiccicato là sopra da troppo tempo, fra Storia e memoria nefasta asservita al dominio del Presente, o effetto collaterale della grande manipolazione universale che viviamo.
E chiudiamo subito il dialogo. Senza magari esserci compresi.
Eppure siamo Uomini, siamo Persone, con mille mezzi per comunicare, per scoprire gli altri e le loro idee. Per arricchirsi vicendevolmente.
Talvolta, il buonsenso e la logica, la giusta misura, danno più risposte di mille impalcature ideologiche e culturali artificiali, da troppo tempo costruite sulla nostra intelligenza. Che fa rima con coscienza.
SE sei affezionato in qualche maniera alla tua terra, alla tua gente, se magari la consideri la tua “Patria”, probabilmente sei un fascista, o lo sei diventato.
SE parli di razza (mentre il Potere ne sta creando una nuova, da dominare a piacimento) sei un neonazista o un negazionista hitleriano.
SE secondo te non siamo tutti uguali, ma ogni persona è un mondo a sé, un essere sociale che convive con altri individui tutti diversi, che dovrebbero essere tutti uguali di fronte allo Stato, sei un reazionario.
SE ti riferisci alla Nazione, sei della destra peggiore (eppure organismi sovranazionali non eletti, l’hanno appunto superata da tempo, ed è per questo che non contiamo più).
SE osservi che le migrazioni per bisogno di migliaia, di milioni, di esseri umani sono incompatibili con il progresso civile, economico, sociale e materiale della società nel suo complesso, sei un razzista xenofobo.
SE provi a dire che questa immigrazione è sinonimo di sfruttamento, sei un comunista.
SE solo accenni al fatto che l’immigrazione abbatte il costo del lavoro, mette in competizione i salariati e provoca un abbassamento culturale generale, ad esclusivo vantaggio del Capitale, sei un fottuto marxista.
SE provi a dire che ogni popolo dovrebbe avere la piena libertà di costruire la propria esistenza nel Paese d’origine, sei solo un cattivo populista.
SE aiuti per solidarietà un migrante nel bisogno, perché “intanto bisogna pur convivere pacificamente”, sei il solito radical chic.
SE dici che non potremmo mai realmente accogliere tutto il mondo “a casa nostra”, sei un razzista.
SE provi per quel che puoi, a trovare soluzioni per chi in emergenza necessita d’aiuto, sei uno che non si fa mai i fatti suoi.
SE affermi che globalizzazione è negare ogni identità, sei un infimo nazionalista.
SE non sai bene la lingua globale, sei più o meno analfabeta.
SE sei anglofono, puoi anche non conoscerne altre: sei già al centro del mondo e tutti gli altri si devono adeguare.
SE credi che la famiglia rappresenti la cellula vitale della società, primo anticorpo alla dispersione dell’individuo nella società globale, sei un barboso filoclericale.
SE credi che esclusivamente per la salute ed il benessere del bambino, ossia perchè sia tutelato il più debole, egli debba essere accudito, cresciuto ed educato da genitori eterosessuali, dimostri di essere omofobo e antimoderno; sei dannoso alla società.
SE sei disgustato dalle controproducenti pacchianate manifeste dell’orgoglio omosessuale, sei un intollerante. E non sei di sinistra.
SE credi che vada riconosciuto il diritto ad ogni tipo di coppia di stare assieme, sei un hippy irresponsabile.
SE credi che le adozioni gay rappresentino pure una compravendita di bambini, stai facendo volgare demagogia.
SE stai molto attento a ciò che riguarda il tuo territorio, sei il solito ottuso campanilista: là fuori, c’è un mondo intero da salvare!
SE consideri che guardare esclusivamente al proprio ambito locale sia limitante, in quanto esso subisce inevitabilmente i riflessi e i mutamenti socioeconomici, civili e culturali di una collettività più ampia, sei uno che perde solo tempo, sei fuori dalla realtà: non sai ancora come funziona “qui da noi”.
SE non pensi sia possibile contribuire a “cambiare il mondo” esclusivamente rendendo funzionante il tuo Comune ed economicamente operoso il tuo territorio, sei un globalista.
SE pensi sia fondamentale riprendersi il controllo democratico dello Stato nazionale, perché il popolo possa finalmente autodeterminarsi e far rifiorire i propri territori; e avere finalmente a disposizione gli strumenti indispensabili per dare piena attuazione alla nostra Costituzione, sei un estremista nazionalista o un socialdemocratico antieuropeo schiavo del Capitale nazionale.
SE credi che la legalizzazione delle droghe leggere vada normata limitandola solo a determinati ambiti specifici connessi alla salute dell’individuo, sei un proibizionista.
SE credi che il diritto all’eutanasia vada previsto solo in casi eccezionali, così da scongiurare la nascita delle “fabbriche legali della morte”, sei in realtà uno spietato sciacallo, oltrechè uno sconosciuto bifolco che avversa la Scienza.
SE credi che l’aborto sia un diritto della donna, sei complice d’omicidio.
SE credi che l’aborto non debba mai essere inteso come una forma di contraccezione, sei uno squallido bigotto.
SE riconosci il valore delle conquiste femminili, sei un impenitente libertino.
SE pensi che la pur necessaria introduzione del divorzio, abbia comunque contribuito a minare l’istituzione familiare e quindi le radici della società, sei un fondamentalista religioso.
SE credi che l’uomo e la donna siano esseri meravigliosamente diversi, sei un retrogado.
SE pensi che l’uomo e la donna siano uguali, sei un vero progressista.
SE pensi che in questa Terra ci sarebbe posto per tutti, sei contro la Natura.
SE pensi che l’effetto serra non sia causato solo dalle nefaste attività umane, perchè è un fenomeno da sempre ricorrente nelle Ere geologiche terrestri, sei un nemico dell’ambiente e del genere umano.
SE usi riciclare, riutilizzare e mantenere, sei un ingenuo ecologista.
SE pensi che la decrescita indotta della popolazione, abbia avuto un ruolo primario nell’impennata dei consumi individuali e sul conseguente indebitamento privato dei cittadini negli ultimi decenni, sei soltanto un folle nemico di ogni ecosistema.
SE pensi che la decrescita in atto costerà enormi sofferenze individuali e collettive, e sarà felice solo per pochissimi soggetti privati, non hai proprio letto i libri che contano e non sai la Verità: sei solo un inconsapevole liberista analfabeta.
SE pensi che la crescita economica sia compatibile con l’ambiente a condizione che lo Stato sovrano attui sagge scelte politiche conseguenti nell’interesse pubblico, sei un cittadino ignaro del mondo, della sua flora e della sua fauna.
SE sei ateo, sei una persona senza valori.
SE sei credente, sei un inconsapevole credulone strumento di altri.
SE vorresti una società laica, saresti comunque un intollerante.
SE non vorresti mai una società atea, saresti un pio cattocomunista.
SE non partecipi alla processione del Venerdì Santo, sei un miscredente senza principi.
SE davvero non ne puoi più del ricorrere dei Santi, dovresti manifestare al gay pride.
SE sei contro la guerra, sei un utopico buonista.
SE non vuoi “missioni di pace”, sei il più fedele alleato dei terroristi.
SE critichi le politiche dello Stato di Israele, sei un antisemita.
SE ti azzardi anche solo a pensare che il terrorismo sia fabbricato dal Potere, sei proprio tu: il nemico di tutti quanti noi.
SE per te, oggi non c’è più Democrazia, ma solo dittatura del Capitalismo, nessuno ti trattiene: puoi pure emigrare felicemente in Corea del Nord.
SE ogni epoca ha sempre avuto i suoi Papi ed i suoi Re, anche oggi è normale che non conti nulla neppure te.
SE ti hanno detto che l’agire collettivo è un’utopia, hanno ragione: il relativo benessere che hai ancora oggi, non ti è forse stato regalato? Ecco, adesso i doni sono finiti. Ma non smettere mai di sognare.
SE volessi vivere in un Paese dove vige il pieno Stato sociale e la piena occupazione, godendo del pieno diritto al Lavoro, tutelato e giustamente remunerato, saresti soltanto un improbabile bolscevico del duemila, ignaro di come funziona l’economia e la globalizzazione.
SE pensi che non sei disoccupato per colpa degli operai cinesi e dei loro bassi salari, ma per una scelta precisa di chi comanda i tuoi governanti, sei un complottista di professione.
SE pensiamo che l’anarchia dirigista del sistema finanziario internazionale e il dominio delle multinazionali sull’uomo, siano istituzionalizzate dai trattati internazionali a cui siamo tutti subordinati, non abbiamo capito nulla. La crisi è soltanto colpa nostra. Abbiamo avuto troppo, e ora dobbiamo restituire quanto non ci è mai spettato nel corso della Storia.
SE vorresti vivere in un Paese con un mercato regolato dall’intervento dello Stato, avresti dovuto nascere in Unione Sovietica, una vita fa.
SE in Italia avevamo lo Stato, era perchè c’era l’Unione Sovietica.
SE pensassi che non esistono diritti civili senza diritti sociali, saresti un vecchio del secolo scorso.
SE credessi che la conclamata impossibilità futura di pagare pensioni pubbliche dignitose ad ogni cittadino, sia in realtà una scelta politica precisa, pianificata e strutturata lustri fa, e non una inevitabile necessità economica che si materializzerà nel prossimo avvenire, è perché in verità anche tu aspiri a diventare un parassita di Domani. Come già lo sono quelli di oggi.
SE tu rivolessi l’Italia e la sua Costituzione, saresti antistorico: ormai c’è l’Unione Europea; e chiunque sia contro a ciò che è pubblico, è colui che ha realmente in tasca il proprio successo ed il proprio avvenire.
SE tu aspirassi concretamente ad un vero stipendio e ad una vita degna di essere vissuta, dovresti solo accettare la competizione. Il mercato farà da sè: i più ricchi penseranno a te. E SE avrai mai un tuo pensiero critico su ciò che vedrai e vivrai, sarai l’ennesimo pessimista, il rompiballe di turno a cui non sta bene mai nulla per partito preso, e che non sarà mai qualcuno.
SE tu non dimostrassi pragmatismo, SE non facessi soltanto il tuo interesse, dimostreresti di non saper vivere. E certamente, meriteresti l’inferno della povertà.
SE di Rudyard Kipling
SE saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
da Ricompense e Fate (1895)
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