E’ difficile trovare parole semplici per descrivere cose semplici.
Oggi. La macroeconomia, le ideologie politiche, sono cose che dovrebbero essere insegnate alle elementari. Chi è arrivato a comprenderle grazie all’informazione indipendente del web si trova oggi ad essere quasi un emarginato. O forse già lo era..
E’ da circa una settimana che mi trovo ad affrontare discorsi di macroeconomia, politica e massimi sistemi fra i miei vecchi amici. Con cui molto raramente ne ho parlato prima. Persone con le quali sono cresciuto, ma con cui non ho condiviso gli utimi anni; come facevo una volta. Mi accorgo che nel mondo in cui sono cresciuto, oggi sono quasi un estraneo.
Eppure è semplice: la ricchezza di tutti è data dal deficit pubblico, la democrazia non si può attuare senza il controllo dello Stato sulla propria banca centrale, le elites economiche nate nell’800 vogliono riprendersi la ricchezza e il potere persi nei trent’anni di keynesismo e nei 200 di lotte sociali, tangentopoli è stato il primo colpo di stato dell’alta finanza internazionale, il debito pubblico di uno Stato a moneta sovrana è in realtà credito per i cittadini, la globalizzazione non è stato un fatto naturale e necessario ma voluto e per l’interesse di pochi.
Questo articolo lo leggeranno in pochi, e tutti voi che leggete siete dalla mia parte. Nei miei panni. Sono anni che dico queste cose a chiunque.
L’80 per cento delle volte che parlo con qualcuno che ho appena conosciuto gliene parlo. Ne ho parlato a quasi tutti i miei amici, parenti o conoscenti. Ne ho parlato a sindacalisti e ad attivisti e dirigenti di Lotta Comunista. Ne ho parlato a piccoli imprenditori di diversi settori.
Ne ho parlato a diversi giornalisti, inviati, della RAI con i quali lavoro. Con i colleghi, familiari e amici. E tiro dentro il discorso appena ne ho l’occasione. Ne parlo con mia nonna di 84 anni a pranzo e con la ragazza con cui esco a cena.
Voi la frustrazione non la sentite? Non vi sentite impotenti?
A te non ti credono come credono alla scatola luminosa (e anche quelli che la fanno a loro volta ci credono…).
Una cosa però l’ho capita. Non importa come dici le cose. Per farti ascoltare gli altri devono capire che per te è importante.
Dobbiamo mettere il dubbio. Non dobbiamo convincere nessuno.
Il Neoliberismo vuole distruggere lo Stato e la Politica, le due condizioni della Democrazia.
Simone dice
Un Amico e Fratello ritrovato!.
Che sollievo leggere e sentire queste cose.
Quindi non siamo soli, ma adesso che fare?.
Fatti sentire, ciao Simone.